Indice articoli

C) IL RAMO DESTRO
Molto più numerosi sono sempre stati i molini nel ramo destro del fiume, più largo e dotato di portata maggiore, dove le ultime mole sono state rimosse solo in occasione del rifacimento degli argini dopo la grande piena del 1870. Il Ponte Cestio stesso deve uno dei suoi nomi, "Ponte Ferrato", (v. immagine E6) proprio alle tante catene di ormeggio dei molini che lo circondavano.
fig.C1 - G.Maggi - Pianta del 1625 Spesso i molini venivano strappati via dalla forza della corrente, pertanto non è raro trovare rappresentate nelle piante del tempo le sole rampe di accesso in muratura senza il molino. Nella pianta di A.Tempesta (1593) se ne vedono 4 (due più una rampa all'isola e un molino ancorato a Trastevere);  in quella del Maggi (1625) (fig.C1) tre rampe senza molini tutte all'isola. fig.C2 - G.B.Falda - Pianta del 1676 Il Falda (1676) (fig.C2)
ne rappresenta addirittura 6, due all'isola e ben quattro sulla sponda di Trastevere; nella pianta del Falda e nelle successive compaiono anche due mole contrapposte subito a valle di Ponte Rotto. fig.C3 - G.B.Nolli - Pianta del 1748Anche il Nolli (1748)  (fig.C3) mostra 6 molini ma tre all'isola e due più una rampa a Trastevere. Tali posizioni corrispondono esattamente a quanto rappresentato due anni prima (1746) dal Chiesa.
Nella figura C4, elaborata sulla base della pianta del Lanciani (1893-1901) sono riportate le posizioni dei molini ricavate dai documenti disponibili.fig.C4 - Posizioni dei molini
Le mole avevano nomi propri, spesso di Santi: una parziale ricostruzione delle loro posizioni, e limitatamente a quelle più recenti, è stata possibile sfruttando i documenti esistenti quali i "brogliardi

", le mappe del catasto Pio Gregoriano, gli Specchi Dimostrativi (SD - v. anche par.D) quotidiani della Soprintendenza del Macinato e gli scritti del Cialdi e del Moroni. Le mole erano classificate secondo la Custodia di appartenenza: quelle ancorate all'isola appartenevano alla Custodia dell'Isola, quelle sulla sponda di Trastevere alla Custodia di S.Bonosa.

Nella tabella sono indicate le citazioni relative ai singoli molini ed il rispettivo anno:

 
  1823 1826 1834 1838 1845 1855

[1] il Cialdi indica solo la presenza di 5 mole galleggianti sul ramo destro tra l'isola e Trastevere, più una sulla riva (è la mola terragna Giuditta descritta al paragrafo B)
[2] strappata dalla piena nel mese febbraio
[3] in questo anno la mola fu strappata da una piena e fu successivamente ripristinata sulla sponda di Trastevere (v. sotto: Cust. di S.Bonosa)

[4] la mola di S.Elena compare solo in questo anno
fino al 16 luglio
[5] una mola con questo nome  è già citata dal Chiesa nel 1745

Fonte

SD SD   SD Cialdi Moroni

Cust. ISOLA
S.Francesco
SS Annunziata
S.Maria
S.Nicola
S.Bartolomeo
S.Elena
Cust. S. BONOSA
S.Nicola
S.Agostino [5]


 
  
  
  






 
  
  
  









[3]






 
  
  

 
[4]



[1]
  
  
  

  


  


 
  
[2]

 


 
  

I brogliardi e le mappe del catasto Pio Gregoriano censiscono solo i manufatti permanenti (isolatifig.C5 - G.B.Nolli - Pianta del 1748 urbani); tuttavia la dicitura spesso adottata è del tipo: "...incontro alla mola di..."  per cui è stato possibile individuare le mole di S.Francesco, SS.Annunziata e S.Maria situate rispettivamente "incontro" agli isolati II, III e IV dell'isola (v. fig.C5 ricavata dalla pianta di G.B.Nolli del 1748).
Infine, dal fatto che l'incisione dell'Acquaroni che rappresenta un molino a valle di Ponte Cestio ancorato a Trastevere (v. immagine E4) è databile intorno al 1820, tale molino è identificabile con S.Agostino in quanto in quell'anno quello S.Nicola si trovava ancora ancorato all'isola.