A) GLI EBREI A ROMA
Anche se i segni delle prime presenze del popolo ebraico si fanno risalire al II secolo a.C., l'arrivo in massa degli ebrei a Roma è legato alle deportazioni di decine di migliaia di essi come schiavi ad opera di Tito dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.
La loro condizione si modificò nel tempo fino a permettere agli ebrei l'organizzazione di comunità libere ed indipendenti, sempre caratterizzate da un senso forte di identità e di distinzione dal resto della popolazione. Tali comunità si attestarono a ridosso del Tevere utilizzando il fiume come fonte primaria di attività economiche e commerciali: le zone principali degli insediamenti furono dapprima Trastevere, intorno a piazza in Piscinula, e successivamente anche sulla riva sinistra, al Portico d'Ottavia dove sarebbe sorto il ghetto, proprio in fronte al Ponte Fabricio, noto per questo anche come Pons Judeorum.
In Trastevere è tuttora presente in vicolo dell'Atleta, nel sotterraneo di un ristorante, quella che si ritiene la più antica sinagoga, risalente al XIII secolo (fig.A1 e A2), da alcuni identificata come quella di Nathan ben Jechiel (1035-1106).